UNA VITA, UN FILM. PERCHé CI PIACCIONO COSì TANTO I BIOPIC?

Il tempo, l'immagine, la vita. Il biopic. La magia dell'immagine in movimento riporta al presente ciò che è passato, regalando un inedito punto di vista del presente attraverso il filtro del racconto - che si fa film. Orologio a pendolo che scandisce, concretizza ed evidenzia una porzione di tempo. Un pezzo di istanti del passato che, grazie al cinema del presente, riescono a farsi eterni.

 

Lasciando che l'occhio scorra il programma dell'80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, la mente nota un particolare: dietro a nomi comuni e propri di persona - come Priscilla, Maestro, Comandante - che divengono in tal sede titoli di film, si celano le storie di grandi personalità del passato le cui azioni, restituite alla Storia, si fanno ora eterne nel perpetuo movimento del cinema. Una presenza notevole, degna di nota, quella dei biopic in concorso per il Leone d'Oro a Venezia - e in generale nelle sale cinematografiche degli ultimi anni. Un genere che sembra aver trovato terreno fertile nella paradossale e contraddittoria realtà contemporanea: mentre la memoria del tempo si fa sempre più sottile, vittima della sua stessa frenesia, si ha sempre già voglia di ricordare, di rivivere, di conoscere le storie dei grandi del passato - che siano essi politici, intellettuale, scrittori, musicisti, sportivi. E pare dunque che la responsabilità di cristallizzare le biografie delle persone che hanno lasciato traccia, ognuna a modo proprio, nella Storia. sia oggi più che mai nelle mani della settima arte - e (ahinoi) sempre meno in quella dei libri.

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Festival di Venezia 2023 biopic dominano la scena

E se un tempo si diceva infatti che "i libri servono a difendersi dall'inesorabile avversario di ogni vita: la caducità e l'oblio", oggi è tempo di cambiare il soggetto dell'aforisma, donando tale fardello ai biopic - e ai film in generale. Ma perché ci piacciono così tanto i biopic? Forte di un'immediatezza donata dall'immagine e dall'immersione catartica nel buio della sala, il cinema consente al pubblico di soddisfare la propria voglia di passato con un'esperienza che permette al singolo, per novanta o più minuti, di essere qualcun altro da sé - completamente perso nel sogno e nella vita di un altro. Questa voglia di essere altro è diventata sempre più palese con l'avvento del mestiere dell'influencer, in cui i follower partecipano quotidianamente ad una vita che non è la propria, ma su cui costruiscono i propri sogni e effimere ambiziosi.

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Perché ci piacciono tanto i biopic? La vita vera è un bacino di storie senza fine

In questo scenario dominato da una voglia smisurata di essere sempre altro, che dà vita ad un circolo pericolosamente vizioso, ma allo stesso tempo di ritrovare una certa umanità - che sia nella banalità, nella disgrazia o nel successo -, il genere del biopic si è fatto spazio, riuscendo ad intercettare perfettamente il proprio pubblico. Una ricetta a cui non mancano di certo due ingredienti fondamentali: la curiosità e l'aspirazione verso qualcosa di più. Se la voglia di conoscere è privilegio di alcuni, la tendenza e aspirazione verso una vita "migliore" sembra esserlo, al contrario, di quasi tutti; e il cinema di Hollywood, con le mille sfumature del sogno americano, lo sa fin troppo bene. Infine, oltre a tali meccanismi che riescono a spiegare - almeno in parte - i motivi per cui i biopic conoscono oggi un grande successo di pubblico, c'è un ulteriore dettaglio da non trascurare. In un momento in cui la dilatazione delle storie, declinate in spin-off, prequel e sequel, sta iniziando a stancare gli spettatori, ecco che la vita vera diventa la migliore delle alternative: un archivio di storie senza fine.

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